Un gruppo di professionisti
un unico ingrediente: la semplicità.
intervista
Creatività, cultura e comunicazione, tutti termini che in questo periodo
godono di un grande favore. Nella nostra società la creatività
simboleggia il successo, la modernità, l’orientamento al nuovo. Alla
vigilia del 2010, in previsione della ripresa economica del nostro
paese, ne parliamo con Mauro Campani titolare dell’agenzia pubblicitaria OVOSTUDIO di Padova.
Innanzitutto, di cosa si occupa la vostra agenzia?
OVOSTUDIO è un’agenzia di pubblicità e comunicazione strategica che
affonda le sue radici nel 1994 quando, allora “Studio Campani”, inizia
la sua attività di comunicazione, grafica e marketing stringendo da
subito un rapporto di ascolto e fiducia con le aziende.
La nostra
missione è scoprire il talento originario della marca e trasformarlo in
un potente vettore di sviluppo per l’impresa utilizzando sapientemente
la leva del design. Tutto ciò all’interno di una struttura flessibile di
professionisti, che pone particolare attenzione al dna dell’impresa e
delle persone che vi lavorano.
Un approccio strategico-creativo capace
di far emergere la loro vera personalità stabilendo con i propri clienti
profique relazioni di partnership.
A proposito di partnership, cosa sentite di consigliare alle imprese in
questi periodi difficili, caratterizzati da ventate di fiducia e
sfiducia?
Le Aziende devono decidere cosa del vecchio mondo vogliono portare fino
al nuovo, i legami che non vogliono spezzare e le radici che non
vogliono perdere.
Vale la pena domandarsi seriamente cosa abbia indotto
imprese che per anni hanno intrattenuto veri e propri rapporti di
partnership con i loro consulenti, ricavandone consistenti benefici, ad
inseguire la vaga illusione di realizzare chissà quale risparmio con la
parcelizzazione delle commesse.
Se alle imprese di comunicazione non
viene data la possibilità di operare sul medio/lungo periodo, come
potranno investire sull’acquisto di know-how funzionali alle esigenze di
quello specifico cliente? Le aziende devono tornare a valutare
l’investimento dell’agenzia di comunicazione per quello che rappresenta e
cioè una “chiave” da utilizzare soprattutto nelle fasi anticicliche
come quella che stiamo attraversando.
Un’esortazione al coraggio.
Quando si è lavorato duramente e a lungo per costruire un’identità di
marca si deve avere il coraggio di sostenere questo valore.
In periodi
di recessione chi investe in comunicazione dimostra di credere in ciò
che ha costruito, nella propria brand e nell’Azienda. La pubblicità
rappresenta la parte più visibile del Marchio, aumenta il suo potere
dandogli voce.
Non dobbiamo dimenticarci che il Marchio è un patrimonio
che rappresenta l’espressione di una configurazione di servizi, valori e
promesse effettuate dall’Azienda nei confronti dei partner ma
soprattutto del consumatore.
Un riposizionamento strategico basato sul consolidamento dei rapporti col consumatore?
Quando si vuol vendere un prodotto esistono due metodi: pagare
un’agenzia di comunicazione o avere dei fans. È necessario recuperare il
rapporto e la fiducia del consumatore che oggi è più attento,
acculturato e dispone di mezzi sempre più efficaci per ricercare
informazioni.
Il cliente si lascia sempre meno coinvolgere dalla sola
emozionalità, desidera informazioni vere, concrete, esige trasparenza e
cultura, desidera essere coinvolto ed interagire.
In conclusione
comunicare oggi significa "cambiamento". Un cambiamento di valore dove il
vero protagonista non è più il prodotto ma la cultura d’impresa. Solo
così l’azienda può trasformarsi e diventare “evento” entrando
stabilmente nel cuore e nella mente del consumatore.