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Fare squadra! Segreto (anche) delle aziende di successo.

Ci siamo. Sarà Miami-San Antonio la finale NBA 2013.
Il talento degli Heat, dunque, se la dovrà vedere con l’esperienza, il carattere e la tenacia degli Spurs. Così, nella notte tra giovedì 6 e venerdì 7 giugno, Miami e San Antonio scenderanno in campo per Gara1 e per affrontare la loro ultima importantissima sfida, quella che li separa dal titolo di Campioni della National Basketball Association.

Spettacolo puro a parte, cosa si cela dietro questo BIG EVENT?
Tra le tante cose di sicuro uno stato di "equilibrio interno", che entrambe le squadre hanno raggiunto sottoponendosi ad un duro programma fisico e ad un rigido lavoro mentale durato un anno, fatto di regole e ruoli da rispettare. Regole che portano un gruppo di persone ad essere unite da passione, professionalità ma soprattutto da un obiettivo comune, la vittoria. Ruoli fondamentali come quello del coach il cui compito è far emergere le capacità del singolo quanto saper coordinare il gruppo. Tutto ciò porta un team, sia esso composto da atleti o da responsabili di un'azienda, a perseguire l'obiettivo comune mettendo a frutto il duro lavoro fisico e mentale a cui sono stati sottoposti.

Già perché anche le aziende dispongono della loro "squadra" che analogamente si sottopone al duro lavoro che prevede un approccio mentale mirato ad ottenere risultati tangibili per i clienti. E come avviene per una squadra di basket, per essere stimolata anche questi team hanno bisogno di fissare degli obiettivi e di raggiungerli grazie all'equilibrio che la guida di un manager può loro assicurare.

Si sa, delineare degli obiettivi e la strategia per raggiungerli, in campo come in azienda, se da una parte risulta molto stimolante, dall'altra è spesso causa di forte tensione, in quanto pretende un orientamento verso il risultato da parte del singolo cosi come del team. Sembra, quindi, che il duro lavoro, la mentalità e l'allenamento dei componenti del team, che il coach come il manager devono quotidianamente proporre, siano oggi indirizzati maggiormente verso la capacità di sopportazione dello stress, piuttosto che verso la preparazione tecnica degli individui.

Cosi ecco che il compito del coach o del manager non può essere più considerato solo quello di allenare a fare bene il proprio lavoro, il suo ruolo oggi è quello di preparare e far crescere i propri "giocatori" come persone prima e come professionisti poi. Essere guidati da un leader, dunque, è cosa tutt'altro che "rilassante", come lo è per un'agenzia di comunicazione essere chiamati in campo da un'azienda per "vestire" di creatività la strategia di marketing. In quel momento, infatti, il duro lavoro e le regole di condotta della comunicazione devono orientarsi verso un punto comune e devono essere rispettate da chiunque entri in contatto con il marchio. La coerenza entra in campo e gioca un ruolo determinante per il raggiungimento degli obiettivi. Solo questa coerenza d'intenti e il rispetto delle regole saranno in grado di far superare al team anche i momenti di difficoltà o di crisi, poiché darà ai componenti la consapevolezza di sé e porterà alla loro mente le vittorie passate, che ricaricheranno la voglia e la passione per il proprio lavoro.

Del resto sono quelle stesse vittorie a restare indelebili anche nel cuore e nella mente dei tifosi di una squadra, che con il loro desiderio di vederla tornare in testa alla classifica più forte di prima, rappresenteranno sempre la carica migliore per i propri giocatori.