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OVOricetta del perfetto Responsabile Marketing!

Skill, competenze e abilità di chi lavora nel e per il marketing

Oggi vi vogliamo stupire. Non parleremo di social network, di immagine coordinata, di formazione, ma di… cucina!

Sì lo sappiamo, anche questo è a tutti gli effetti un argomento molto inflazionato, ma se in rete spopolano blog e applicazioni più o meno accreditate che ci suggeriscono cosa mangiare in qualsiasi momento della giornata, chi siamo noi per non dare una nostra personale ricetta?

E allora eccola qui: La OVOricetta del perfetto Responsabile Marketing.

La preparazione non è semplicissima e potrebbe richiedere un po’ di costanza nel tentare di migliorare gradualmente il risultato finale, ma vi assicuriamo che, a obiettivo raggiunto, la soddisfazione sarà smisurata. Prendetevi del tempo, come tutte le ricette che prevedono una cura delle materie prime non si può improvvisare. Partiamo con la preparazione.


300gr. di RICERCA e ANALISI
Lo sappiamo, il flusso intenso di lavoro e i ritmi serrati non lasciano molto spazio a uno degli ingredienti forse più importanti per la riuscita della nostra ricetta, ossia la ricerca e l’analisi dettagliata, non solo del proprio settore, ma anche del mercato e del mondo in generale. È un passaggio tanto obbligatorio, quanto considerato trascurabile. È come setacciare la farina nella fase preliminare di preparazione di una qualsiasi ricetta, dolce o salata che sia. Tutti, almeno una volta, abbiamo alzato le spalle e pensato “che passaggio inutile, che perdita di tempo, saltiamolo!”, salvo poi trovare fastidiosi grumi tra i denti nel gustarci la tanto voluta pietanza.

Prendiamocelo questo tempo per condurre un’analisi oggettiva di cosa ci circondi. E no, con questo non intendiamo perdere ore sul sito del competitor prendendo appunti su cosa poter replicare per primo. Ma intendiamo proprio il regalarsi la possibilità di aprire gli occhi sul mondo, di alzare la testa dalla scrivania o staccare gli occhi dal computer, per guardare in che direzione il mondo si stia muovendo, che strada il nostro settore abbia deciso di intraprendere in esso e che mezzo la nostra azienda stia usando per “mangiarsela” questa strada.


300gr. di DOTI ORGANIZZATIVE e di COORDINAMENTO
Altro ingrediente che andrà a costituire la base solida della nostra ricetta è la capacità di governare il tempo. Compiuta, infatti, la sopracitata analisi si deve passare all’azione, ma lavorare nel mondo fluido di oggi senza un piano e una rigida organizzazione del tempo è come sparare un auto a 300km orari su una statale e sperare che tutto vada bene.

Ma non è tutto, la cosa più divertente è che il perfetto Responsabile Marketing non può limitarsi a organizzare al meglio il proprio tempo, deve saper coordinare quello altrui. Il che non vuol dire riversare su mail al cianuro o in telefonate isteriche la propria ansia, per l’appunto, da (in)gestione del tempo, ma confrontarsi con i propri interlocutori attraverso breif molto definiti, che non lascino nulla al caso o alla fervida immaginazione di chi lo riceve, dichiarando tempistiche ed eventuali urgenze (che possono esistere, ma non possono essere sistematiche) e proponendosi come punto di riferimento per la coordinazione di tutte le parti chiamate in gioco. Vi state spaventando? Nessuno vi aveva detto che sarebbe stato facile, ma se avete la stoffa per non demordere ora arriva la parte più interessante e divertente.


200ml. di PSICOLOGIA e CURA DEL CLIENTE
Partiamo da un presupposto: il target aziendale non è “tutti”. Non è fisicamente possibile, a meno che l’azienda non sia un’agenzia di pompe funebri, che effettivamente mette tutti sullo stesso “piano”.

E proprio perché il target non è tutti è necessario prestare attenzione al cliente.

Ha una sua psicologia di azione, più o meno conscia, ha abitudini di acquisto, ma ha anche interessi, passioni, paure e desideri che se non conosciuti depotenziano l’azione comunicativa dell’azienda in modo consistente . E se non è il target che si sperava o pensava di raggiungere, è utile farsene una ragione! Ha scelto il brand, ha scelto l’azienda e magari dimostra anche una certa fiducia e fidelizzazione, dosiamo le energie perché quelle che impieghiamo per raggiungere chi non ci dà proprio retta siano le stesse che riserviamo a premiare chi ci sta seguendo.


150ml. di CREATIVITÀ e CONOSCENZE COMUNICATIVE
Liquido, ma necessario ad amalgamare il composto ottenuto fino a questo momento, è l’ingrediente creativo, supportato dalla giusta dose di conoscenza comunicativa. È vero, non si può essere onniscienti, ognuno ha le proprie competenze e conoscenze, ma è anche vero che il nostro perfetto Responsabile Marketing dovrà necessariamente interfacciarsi con partner che curino la comunicazione del brand e per farlo un minimo di infarinatura generale deve esserci . Che con un po’ di fantasia lo slide show del sito può essere visto come “il rullo della homepage”, ma il web designer potrebbe avere una labirintite acuta di fronte a questo neologismo.


A fine cottura
Lasciato riposare l’impasto ottenuto si può procedere alla sua cottura, data sicuramente dalla necessaria esperienza, quella che ci forma in egual misura, se non di più, rispetto a quanto abbiamo appreso sui libri e quella che ci permette di distinguerci come individui e professionisti.

Possiamo aver letto lo stesso libro, ma, dando per scontato che lo abbiamo recepito in modo simile, non potremo mai vivere ugualmente l’esperienza che ne segue.

A fine cottura, però, qualche ingrediente che renderà la ricetta irresistibile. Innanzitutto, un pizzico di rispetto per il lavoro altrui. Che va bene in realtà per qualsiasi ricetta, come la spruzzata di zucchero a velo se fate un dolce o quelle 2 gocce di limone sopra pesce o carne. Un ingrediente davvero fondamentale per il gusto finale, quello che determinerà in futuro se ripetere la ricetta o lasciarla nel fondo del cassetto.

A seguire una spruzzata di oggettività. “Bello” o “brutto” non possono intervenire come criteri di giudizio, specie se si parla di comunicazione. Piuttosto “giusto” o “sbagliato” per l’obiettivo, per il target, per il mezzo, per il tipo di comunicazione. La soggettività non è richiesta. E se troppe volte viene da dire “sbagliato” forse è il caso di farsi una domanda: l’agenzia vuole boicottare volontariamente l’azienda per la quale fatica e lavora o, più probabilmente, il primo ingrediente, quello del coordinamento, non è in dose sufficiente?

Infine, l’ingrediente primo e ultimo di tutte le ricette: l’intelligenza. Per quanto sia complesso il lavoro, per quanto intense siano le pressioni che si ricevono dalle varie forze in gioco, per quanto sia serrata la tempistica, per quanto la giornata appaia tra le peggiori degli ultimi tempi, cerchiamo di non spegnere mai la nostra intelligenza e di metterla a disposizione del nostro lavoro. In che dosi? Ovviamente, q.b..


Vuoi scoprire qualcosa in più sul nostro modo di lavorare, di intendere le collaborazioni, di instaurare un solido rapporto di rispetto e proficuo scambio reciproco con i clienti?

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