SintETICA
L'etica con cui ci confrontiamo ogni giorno si compone di 2 parti ben distinte.
La FantomETICA (patetica, ermetica, frenetica) in cui il potenziale cliente ci
dice frasi che non ci piacciono
e non condividiamo, perché ci fanno perdere tempo, soldi, pazienza.
La SintETICA, che si riassume in 10 semplici REGOLE di BUONA CONVIVENZA:
Patti chiari amicizia lunga!
“Intanto lavora, poi vediamo...”
“Intanto paga, poi vediamo...”
Ti piacerebbe che all’inizio di un progetto ti
dicessimo così? No?
Allora se sei uno di quei clienti che dicono
“intanto comincia a lavorare ché poi ci si
mette d’accordo”, lasciaci perdere subito,
perché nemmeno a noi piace la mancanza
di accordi chiari e consideriamo la parte
economica una delle variabili della trattativa
da chiarire prima di iniziare il progetto.
Chi più spende meno spende!
“Siete così cari… pensavo meno!”
Al momento di una decisione di acquisto il pensiero delle persone oscilla tra due poli: “voglio il prodotto” e “quanti soldi ho a disposizione”. Quando pensi che il nostro prezzo debba essere “di meno” stai ragionando con la testa concentrata sul tuo budget. Ti chiediamo quindi un unico impegno: quello di comprendere da cosa è composto l’investimento che ti proponiamo e - perché no? - di ricordarti quanto ti fa incazzare quando i tuoi clienti ti dicono che il tuo prodotto è caro e tu pensi alle ore di preparazione, ricerca, sperimentazione, che non metti in conto e che nessuno ti paga. Noi invece che incazzarci preferiamo spiegarti per bene come possiamo esserti utili.
La prima si perdona, la seconda si bastona!
“Ma non si potrebbe farlo diverso?”
Certo che si può! Il sito si può “farlo strano”; la brochure la si può fare color cacca perché il cliente si occupa di spurghi; possiamo anche scrivere slogan che faranno smascellare i polli dalle risate, ma forse rideranno di te anche i tuoi clienti. Se hai visto la comunicazione fichissima di una start up innovativa giapponese che opera nel settore dell’Information Technology, forse non puoi copiare il loro stile, perché tu costruisci case in legno, coltivi zafferano biologico o vendi auto. Noi non ti verremo a dire quando piantare le tue vigne, come scegliere i tessuti per l’abbigliamento che confezioni o da quali fornitori servirti, quindi lascia che ti aiutiamo a proteggere il tuo brand - anche da te stesso. Nella comunicazione si può sbagliare una volta, ma perseverare è diabolico. Piuttosto facci tante domande, almeno quante ne faremo noi a te. E poi scegli.
Parla poco, ascolta assai e giammai non fallirai!
“Vediamoci per una riunione...”
Per noi fare una riunione significa avere un incontro - breve - con il cliente per confrontarsi su un ordine del giorno preciso. Dalle riunioni si esce avendo ben chiaro “CHI fa CHE COSA, entro QUANDO”. Tutte le altre modalità non sono riunioni, sono summit dell’unità di crisi del ministero dell’interno e noi non siamo agenti speciali antisommossa. Règolati di conseguenza.
Presto e bene non marciano insieme!
“Mi serve per ieri...”
Le scadenze le prendiamo seriamente, perciò concetti fantasiosi come “mi serve subito” li consideriamo un simpatico scherzetto. Se fai parte della nutrita schiera di quelli che lasciano i preventivi a languire nei cassetti e si ricordano di rispolverarli la settimana di ferragosto o la vigilia di Natale, non sei il nostro cliente ideale. “Mi serve per ieri...” significa che il progetto è già partito nella confusione e, se non c’è organizzazione, non ci sarà risultato. Le scadenze le concordiamo con te, siamo veloci, facciamo anche i miracoli, ma quello del viaggio a ritroso nel tempo ancora non ci viene bene, quindi non ce lo chiedere.
Chi imbocca tutti i vicoli troverà tanti pericoli!
“Fammi un preventivo per...”
Il preventivo è un lavoro. Il nostro è il lavoro più divertente del mondo e noi lo prendiamo come un gioco a cui giochiamo molto seriamente. Quando si gioca ci sono delle regole e ti diverti solo se le rispetti. Giocare secondo le regole significa sapere quanti giocatori partecipano e giocare a carte scoperte. Il giochetto dei preventivi chiesti a cani e porci, per poi comprare dal meno caro, lo abbiamo giocato troppe volte e ormai ci annoia. I nostri preventivi hanno un valore e un costo, che viene scalato dal totale dell’investimento quando il progetto viene avviato. Così tutti continuano a giocare divertendosi.
Uomo avvisato, mezzo salvato!
“Mi piace di più così e cosà...”
Hai presente il concetto di target? Il fatto che tu ascolti solo musica polifonica del ‘300 e ti cibi di radici essiccate colte durante il novilunio non fa di te il target ideale per un marketing sui grandi numeri. A te piace la danza Kathakali, ma forse i tuoi clienti si annoiano a guardare una danzatrice che muove una falangetta ogni dieci minuti. A meno che tu non ti rivolga esattamente a una nicchia specifica, della quale sei l’unico esperto - nel qual caso ti ascolteremo con estrema attenzione - la tua comunicazione non deve piacere a te, ma deve essere efficace per raggiungere i tuoi obiettivi e parlare al tuo pubblico, dicendogli CHI SEI e COSA FAI. Per favore lasciaci lavorare e giudicaci dai risultati.
A buon intenditor poche parole!
“Mi serve il biglietto da visita...”
Uno straccione si presenta nella tua azienda. Si avvicina alla reception facendo scricchiolare le scarpe logore, mentre un’aura puzzolente si sprigiona dai suoi abiti a brandelli. Fruga con la mano sudicia in una borsa bisunta e ne estrae un elegante biglietto da visita, in pregiata carta vergata color avorio. Di sicuro ti farà effetto, ma a meno che tu non abbia deciso di girare un video che diventi virale su youtube, rifletti sul fatto che il biglietto da visita, (o la brochure, o il catalogo, o i social, o il sito stesso), non sono che uno degli indispensabili elementi che compongono la tua comunicazione coordinata. I biglietti da visita li sappiamo fare, ma non ti siamo d’aiuto se ti accontentiamo. Preferiamo instaurare con te un rapporto continuativo e prenderci cura di tutti i dettagli. Se ti piacciono le sveltine non te la diamo. La comunicazione, ovviamente.
Paese che vai, usanza che trovi!
“Voglio vendere a tutti...”
Lo dichiariamo una volta per tutte: il target “tutti” è una leggenda metropolitana. L’unica che è riuscita a raggiungerlo è stata la ministra della sanità, che è riuscita a far incazzare l’universo mondo con la sua pessima comunicazione sul FertilityDay. Ma lei opera in una meravigliosa fantascientifica realtà parallela, che sulla terra non esiste. Nel mondo reale se si vuole vendere, fatturare, guadagnare, si deve mirare, scegliere, argomentare, colpire al cuore il potenziale cliente con la nostra comunicazione. Ogni persona fa parte di un sistema complesso e articolato di relazioni, appartiene a culture, paesi, tradizioni diverse. Dimenticati il target “tutti” e rispondi alle nostre domande, raccontandoci chi sono i tuoi clienti, cosa pensano, cosa amano, cosa detestano, cosa vogliono, quali sono i loro problemi. A farti parlare con loro ci pensiamo noi.
Peccato confessato mezzo perdonato!
“....................................................”
Il non detto è la parte oscura della relazione, quello che non dici. Se quello che non dici è la libera scelta di condividere solo alcuni elementi della tua attività, la rispettiamo. Se si tratta di punti di debolezza del prodotto o servizio preferiamo saperlo per decidere insieme a te come regolarci nel rispondere a critiche o contestazioni. Se il non detto riguarda invece posizioni non etiche o aspetti di illegalità, sappi che anche noi possiamo scegliere e quindi non ti aiuteremo, perché la buona comunicazione migliora davvero il business e noi non vogliamo mettere la nostra professionalità al servizio di attività non etiche.