Il fenomeno Twitter:
il cinguettio delle masse.
Sappiamo bene che il mondo dei Social Network è in continua evoluzione.
Lo è esattamente come il settore della tecnologia, dell’economia, della
politica e via discorrendo. L’Italia risponde all’evoluzione degli
strumenti della comunicazione digitale come lo fa con tutti gli altri
settori appena citati, quindi con un leggero ritardo.
L’esempio più
importante lo abbiamo avuto con Facebook, esploso all’estero tra il
settembre 2006 e il settembre 2007, arrivato in italia nell’Agosto del
2008 con un incremento di visite annuo del 961%. Addirittura alcuni
Social Networks, come Foursquare, molto famosi all’estero e utilizzati
da Brand internazionali, in Italia non hanno successo e sono per lo più
sconosciuti.
Ora Facebook è il primo Social Network a livello mondiale,
superato per numero di visite giornaliere solamente da Google, il motore
di ricerca per eccellenza che mette a disposizione dell’utente anche
una serie completa di strumenti per la gestione della vita on-line.
Qual’è il prossimo passo per l’Italia? Il prossimo passo si chiama
Twitter, il Social Network che si è guadagnato la copertina di Panorama
del 28 Dicembre 2011, in questo momento nella bocca di tutti. Twitter
però ha già qualche anno e all’estero viene utilizzato in modo massiccio
da diverso tempo principalmente da giornalisti, testate d’informazione,
personaggi pubblici e famosi, aziende e Brand importanti.
Per tutti
questi motivi questo Social Network risulta profondamente diverso da
Facebook, dove la qualità dei contenuti si sta abbassando pesantemente, a
favore di video divertenti, foto commerciali e fanpage che celebrano
prodotti.
La prima cosa che penserete quando aprirete un vostro account
twitter, sarà: “E adesso?”
Twitter infatti costringe ad avere contenuto, qualcosa da dire o da
segnalare e se questo contenuto non è valido e interessante il vostro
canale non verrà seguito.
In Italia Twitter è diventato popolare nella
seconda metà del 2011, raggiungendo ad Ottobre la cifra di 2,4 milioni
di utenti unici, dopo che alcuni personaggi pubblici e del mondo dello
spettacolo hanno iniziato ad usarlo frequentemente. I più seguiti: Laura
Pausini (@officialpausini), Valentino Rossi (@ValeYellow46), Beppe
Grillo (@beppe_grillo), Lorenzo Jovanotti (@lorenzojova) e Fiorello
(@sarofiorello).
Gli argomenti che hanno generato recentemente dei veri e
propri fenomeni social-giornalistici sono la rivolta tunisina, la
cacciata di Mubarak, le dimissioni dell’ex premier Berlusconi,
l’uccisione di Gheddafi, Occupy Wall Street, la morte di Steve Jobs e il
matrimonio di William e Kate.
Insomma, il 2012 sembra l’anno di Twitter in Italia, e proprio per le
sue caratteristiche che esaltano il contenuto di qualità a discapito del
contenuto-spazzatura, non possiamo che esserne felici.
In comunicazione
abbiamo bisogno di risollevare il livello del contenuto diversificando e
integrando i mezzi tradizionali con media ad alto tasso di
interattività. Un naturale allineamento con la tendenza del mercato e la
volontà di evolversi insieme al pubblico per raggiungerlo laddove si
hanno reali opportunità di intercettarlo.
Twitter è lo strumento che ha
tutte le carte in regola per poterlo fare.